Lo scorso giugno, la navicella spaziale Juno è passata vicino a Ganimede, una delle lune di Giove. I dati raccolti di recente sono stati trasformati in una parte audio spaventosa.
Ganimede è la luna più grande del nostro sistema solare. Il gigante è più grande del pianeta Mercurio. Ma questo non è l’unico motivo per cui un satellite naturale è di interesse per gli astronomi. Ganimede potrebbe nascondere un oceano liquido sotto la sua crosta ghiacciata. Inoltre, la sfera gioviana è l’unica luna nel nostro sistema solare che possiede un campo magnetico. Ciò richiede ulteriori ricerche, secondo la NASA.
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Misure del magnete
Il campo magnetico terrestre è come un’enorme bolla che protegge dai raggi cosmici. Dobbiamo questo strato protettivo al nichel-ferro fuso nella crosta terrestre. Poiché il nostro pianeta ruota sul proprio asse, questa miscela si muove attorno al nucleo terrestre. Questo crea un campo magnetico.
La maggior parte delle lune non ha questo, perché non hanno nemmeno un nucleo disgiunto. Tuttavia, Ganimede è un’eccezione alla regola. Grazie al suo nucleo di ferro liquido, la Luna emette onde magnetiche. Sono stati registrati dalla sonda spaziale Juno. La sonda lo ha fatto a una distanza di 1038 chilometri. Oltre a tutti i tipi di misurazioni, Giunone ha subito vinto un titolo da record. Nessun veicolo spaziale si è mai avvicinato a questa luna prima.
parte uditiva
Le frequenze registrate di recente sono state convertite in file audio. Provi un suono completamente diverso dai dati che leggi dal grafico. Pertanto, il trasferimento delle informazioni ad altri media aiuta i ricercatori a identificare i dettagli che in precedenza non avevano rilevato. Scott Bolton, un fisico del Southwest Research Institute ha detto ScienceAlert: “Se ascolti attentamente, puoi sentire l’improvviso passaggio alle frequenze più alte circa a metà della registrazione. Qui Giunone entra in un’altra regione della magnetosfera di Ganimede.”
Gli astronomi sono impegnati ad analizzare ulteriormente la parte audio. Nel frattempo, Giunone continuerà a condurre ricerche fino al 2025. Chissà cosa impareremo su Giove e le sue lune in quel periodo.
Risorse: ScienceAlerte Conoscenza
Foto: California Institute of Technology