La Catalogna, l’Aragona e la regione di Valencia sono diventate rosse sulla mappa del Centro europeo per il controllo delle malattie, ECDC. Il governo belga adotta questi codici colore, che hanno conseguenze per i viaggiatori di ritorno. Ora che anche la Galizia e le Isole Baleari sono arancioni, la Spagna non ha più una sola area verde. Anche Cipro si tinge di rosso.
La scorsa settimana, La Rioja, Castiglia La Mancia e l’Andalusia sono già diventate rosse. Affinché l’ECDC possa colorare di rosso un’area, deve avere un tasso di incidenza compreso tra 75 e 200 infezioni per 100.000 abitanti entro due settimane e un tasso di positività del 4% o più. L’area diventerà rossa anche se il tasso di infezione è superiore a 200 infezioni per 100.000 abitanti ma inferiore a 500. Se il tasso di infezione è superiore, il codice colore è rosso scuro, ma questo è solo il caso della Guyana francese.
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La modifica dei codici colore può avere conseguenze spiacevoli per i viaggiatori di ritorno da quelle zone. Il rientro dalla residenza in zona rossa deve mettersi in auto-quarantena per dieci giorni e fare due test PCR. Questa quarantena può essere interrotta il settimo giorno se il secondo test PCR risulta negativo. Il governo non accetta sempre un aggiornamento della mappa del centro fino al lunedì successivo.
In altri paesi europei, la tendenza sulla mappa dell’ECDC è più positiva. In Grecia e nei Paesi Bassi, le regioni sono tornate verdi. Francia, Danimarca e Italia sono ormai completamente green.
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