Mentre l’Unione Europea intende avviare un’indagine sulla “concorrenza sleale” da parte dei marchi automobilistici cinesi, alcuni paesi dell’UE stanno prendendo in mano la situazione. Sia l’Italia che la Francia vogliono scoraggiare gli acquisti cinesi di veicoli elettrici eliminando i sussidi.
In nome del clima
Sebbene questa linea di pensiero sia una parte forte del protezionismo (a favore di marchi come Peugeot, Renault, Fiat, Lancia), la linea di pensiero non è del tutto irragionevole. Francia e Italia offrono sussidi significativi per i veicoli elettrici (fino a 7.500 euro), ma si rendono conto che un veicolo elettrico non è equivalente a un altro. Di conseguenza, dal 15 dicembre, la Francia sovvenzionerà solo i veicoli elettrici che scendono al di sotto di una determinata soglia di CO2 dalla produzione alla distribuzione. Di conseguenza, i veicoli elettrici extraeuropei sono stati praticamente abbandonati.
Anche l’Italia è interessata all’iniziativa e sta valutando l’attuazione di questa disposizione. Sebbene gli stati membri dell’UE non siano autorizzati per legge a sostenere le aziende locali (libero scambio, sai?), sono autorizzati a citare ragioni legate al clima per giustificare le decisioni.
Incoraggiare la produzione locale
A prima vista la mossa potrebbe sembrare uno schiaffo in faccia ai marchi cinesi, ma potrebbe avere l’effetto opposto. Sia BYD che MG stanno attualmente valutando dove stabilire una base produttiva europea. Un processo che acquista slancio solo con tali misure.