I ricercatori dell’Oxford Ionics affermano che il chip del loro computer quantistico può essere prodotto in serie. Ciò significa che mancano solo tre anni al primo computer quantistico pratico.
A dire il vero, questo non è il primo annuncio di una svolta nel campo dell’informatica quantistica, e certamente non l’ultimo. All’inizio di aprile abbiamo notato che in Microsoft erano stati compiuti importanti progressi, in particolare con l’implementazione di un nuovo “metodo di cancellazione del rumore” per misurare i qubit. I qubit sono particelle che possono essere 1 o 0 e tutto il resto.
Possiamo tuttavia prendere sul serio questi messaggi provvisori, perché danno una buona impressione di ciò che si sta sviluppando nel frattempo e di quanta strada abbiamo fatto. Tuttavia, fino ad oggi non è stato menzionato un anno. “Questo è un momento incredibilmente emozionante per il nostro team e per l’impatto positivo che l’informatica quantistica avrà sulla società nel suo complesso”, ha affermato Tom Harty, fondatore e CTO di Oxford Ionics. Alla BBC.
Tra tre anni?
Secondo il laboratorio di ricerca, mancano tre anni allo sviluppo di un computer quantistico che possa essere prodotto su scala “massiccia”. Finora soprattutto l’ultima parte si è rivelata problematica perché la tecnologia non è sufficientemente affidabile.
Tuttavia, l’azienda ha ora trovato un nuovo modo per “intrappolare gli atomi (ioni) in un piccolo spazio utilizzando campi elettromagnetici”. La capacità di controllare e gestire tutto ciò sarà fondamentale per qualsiasi futura “espansione”.
Non ancora per il tuo ufficio
Tuttavia, non aspettatevi che un computer quantistico così nuovo sia sulla vostra scrivania – per non parlare delle vostre tasche – in quel periodo. La produzione di massa in questo contesto può essere interpretata come “riproducibile su scala relativamente ampia”. Inizialmente, soprattutto i centri di ricerca vorranno utilizzare i computer per svolgere compiti computazionali complessi che di solito sono accompagnati da enormi quantità di dati.
In confronto, un computer quantistico dovrebbe essere in grado di risolvere un problema così complesso in pochi minuti, mentre i computer più potenti di oggi potrebbero impiegare anni per farlo, se mai riuscissero a farlo.
Ora basta trovare la domanda giusta
La cosa più impegnativa finora riguardo ai computer quantistici non è stata costruirli, ma porre le domande giuste. Sebbene i computer siano in grado di rispondere a domande più complesse, casi d’uso concreti sono ancora in sospeso. Il professor Kissinger dell’Università di Oxford sottolinea che “ancora non comprendiamo appieno il pieno potenziale dei computer quantistici su larga scala”.
La domanda principale è come vedremo presto un computer quantistico nella nostra vita quotidiana. La risposta breve e meno entusiasmante: non proprio. Questa tecnologia verrà eventualmente utilizzata per realizzare nuove scoperte scientifiche finora inimmaginabili a causa delle attuali limitazioni. Vedremo sicuramente questi sviluppi intorno a noi.
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