Non ha senso somministrare plasma sanguigno da pazienti guariti da COVID-19 a persone appena infette che stanno appena iniziando a mostrare i primi sintomi di COVID-19.
Il plasma non riesce a fermare la malattia e quindi “non porta grandi benefici”. Questa è la conclusione del National Institutes of Health (NIH) degli Stati Uniti, un’agenzia governativa.
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Il National Institutes of Health ha interrotto una sperimentazione del cosiddetto plasma convalescente. Quel plasma contiene gli anticorpi di persone che hanno sperimentato la corona e si sono riprese da essa. È stato dato a diverse centinaia di persone provenienti da tutti gli Stati Uniti. Erano appena risultati positivi al coronavirus e appartenevano tutti a un gruppo a rischio, ad esempio perché sovrappeso, ipertensione o diabete. Circa una persona su tre che ha ricevuto il plasma ha sviluppato disturbi peggiori del corona. Ad un altro gruppo è stato somministrato un placebo per controllare i risultati, e c’erano anche disturbi in peggioramento in una persona su tre.
I ricercatori hanno concluso: “I risultati mostrano che il plasma convalescente non sembra fornire alcun beneficio a questo particolare gruppo”. Non sanno ancora perché il plasma non funziona. Forse la dose di plasma era troppo bassa, è stata somministrata al momento sbagliato o il ricevente non ha assorbito il plasma correttamente. Ulteriori ricerche dovrebbero chiarire questo.