La cosiddetta sindrome da chiusura (LIS), è una condizione in cui le capacità comunicative di un paziente, compreso il linguaggio, sono gravemente limitate. Ciò può essere causato, ad esempio, dalla SLA. Lo scopo del suo sviluppo dopo interfacce computer cervello Il consorzio, è quello di decodificare il discorso dei pazienti LIS in tempo reale. Ciò dovrebbe contribuire ad aiutare questi pazienti a uscire dal loro isolamento.
Perdita di parola a causa di LIS
Disturbi dei motoneuroni, traumi o ictus possono far perdere ai pazienti il controllo completo dei muscoli. Questo porta alla sindrome del lock-down, o LIS. In questo caso, il paziente diventa completamente paralizzato, per cui, nonostante la sua coscienza, non è più in grado di comunicare.
Questa è, ovviamente, una situazione spaventosa insopportabile. La qualità della vita dei pazienti è scarsa e la condizione rappresenta un pesante fardello di assistenza, non solo per i pazienti, ma anche per la famiglia e gli operatori sanitari, ha affermato il ricercatore capo Nick Ramsey.
BCI trapianto
Nell’ambito del cosiddetto progetto INTERCOM, che sta per “neurotelemetria intracranica per ripristinare la comunicazione”, i ricercatori vogliono far uscire i pazienti con LIS dal loro isolamento ripristinando le capacità comunicative. Ciò dovrebbe essere ottenuto utilizzando una nuova tecnologia di interfaccia cervello-computer completamente impiantabile. Due BCI in fase di sviluppo per questo scopo sono in fase di sviluppo e test a Utrecht e Graz.
Le BCI dovrebbero consentire di decodificare il parlato a casa e in tempo reale. “Il nostro sistema BCI andrà oltre la tecnologia attuale. Vogliamo creare un BCI sostenibile e ad alta fedeltà combinando l’hardware e il software più recenti basati sull’intelligenza artificiale (AI)”, ha affermato Ramsay.
Il coordinatore del progetto è il RIBS Laboratory dell’UMC Utrecht. Il gruppo di ricerca collabora con la Graz University of Technology (Austria), il Wyss Center for Bioengineering and Neuroscience (Svizzera) e Cortec Neuro (Germania).
Il Consiglio europeo per l’innovazione sostiene ricercatori lungimiranti e intraprendenti che hanno idee audaci per tecnologie radicalmente nuove. A tale scopo è stata preparata la cosiddetta EIC Pathfinder Challenge. I progetti e i partenariati sostenuti dall’EIC generalmente rientrano nella categoria ad alto rischio/alto rendimento.
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