L’Università di Maastricht UMC+ condurrà ricerche sull’entità dell’infezione dei pazienti COVID-19 con lo Zuyderland Medical Center.
L’obiettivo dello studio è far uscire in sicurezza i pazienti dall’isolamento più velocemente. Gli ospedali vogliono utilizzare i CoLab Points per questo. Questo risultato è determinato sulla base dei risultati del sangue ed è un’alternativa al noto test PCR.
Attualmente, i pazienti devono avere un risultato del test PCR negativo per due giorni consecutivi prima di essere dimessi dall’isolamento. “Sappiamo che, anche con un risultato positivo, non devono più essere infettivi”, afferma Mathy Leers, chimico clinico ed ematologo di Züderland. “Il test mostra la presenza del coronavirus, ma non distingue se questo virus è vivo o morto”, afferma Liers. Attraverso un esame del sangue, invece, si misura la risposta del paziente al virus.
Questo metodo di test è vantaggioso, secondo Liers, perché è disponibile 24 ore su 24, 7 giorni su 7 e non comporta costi aggiuntivi poiché vengono utilizzati dieci risultati di laboratorio standard. Questo metodo di prova consente di accorciare l’isolamento. L’isolamento spesso comporta stress fisico e psicologico sia per i pazienti stessi che per il personale.
Per lo studio sono stati analizzati i valori del sangue e i risultati dei test di 500 pazienti precedenti. Inoltre, il punteggio CoLab di 90 futuri pazienti viene determinato quotidianamente nello studio e confrontato con un test PCR standard e un nuovo test PCR che può escludere la presenza di particelle virali infettive.
I ricercatori sperano di poter raccogliere i risultati entro un anno. “C’è la possibilità che la ricerca mostri che il risultato del CoLab può essere applicato anche ad altre malattie infettive”, afferma Liers.