L’Italia ha fissato un obiettivo di circa 4 miliardi di euro (4,35 miliardi di dollari) dal settore finanziario entro il 2025, circa lo 0,2% del suo Pil. L’iniziativa fa parte del progetto di piano di bilancio (DBP) del Paese, presentato mercoledì alla Commissione europea per l’approvazione.
Il piano delinea che le entrate previste deriveranno da cambiamenti nella tassazione delle banche, dei prodotti assicurativi e delle licenze delle attività di gioco d’azzardo. Si prevede che questi cambiamenti contribuiranno per lo 0,168% del PIL al consolidamento delle finanze pubbliche italiane.
Martedì l’Italia ha annunciato che avrebbe raccolto 3,5 miliardi di euro da banche e assicurazioni nazionali. L’annuncio è arrivato dopo che il governo ha approvato le proposte di bilancio per i prossimi tre anni.
Tuttavia, il DBP sottolinea anche che le entrate provenienti da questi settori dovrebbero diminuire dello 0,073% del PIL nel 2026 e dello 0,096% nel 2027. La diminuzione della tassazione sul settore finanziario è dovuta ai cambiamenti nella tassazione delle stock option per i manager. e modifiche normative ai crediti d’imposta delle banche per perdite passate note come attività fiscali differite.
Il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti terrà oggi una conferenza stampa per illustrare le attività previste per il prossimo anno. La possibilità di una tassa bancaria è oggetto di dibattito da settimane, con l’incertezza del governo che pesa sui prezzi delle azioni dell’istituto di credito.
Il Ministro Giorgetti aveva precedentemente affermato che il contributo finanziario delle banche “non deve essere considerato blasfemo”. La sentenza arriva dopo lo shock del mercato dello scorso anno, quando l’Italia ha imposto un’imposta del 40% sui profitti in eccesso delle banche. Il governo ha quindi limitato l’entità della tassa e introdotto una clausola di opt-out, che alla fine ha significato che la tassa non ha raccolto fondi per lo Stato.
Reuters ha contribuito a questo articolo.
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