L’arresto del giovane risale alla scorsa settimana, ma i dettagli emergono solo ora. Secondo il ‘Corriere della Sera’, il sospettato è nato in Camerun, in Africa, ma è arrivato in Italia in giovane età, dove ha uno dei suoi genitori.

Vive alla periferia di Bergamo, una città di 120.000 abitanti nel nord del Paese. Ha perso suo padre e si diceva che i suoi giorni di scuola fossero segnati dal razzismo. Ciò potrebbe aver contribuito alla sua radicalizzazione online.

Su Internet ha trovato collegamenti a una rete di membri dell’IS che si dice abbia filiali in tutta Europa, molti dei quali sono stati arrestati nelle ultime settimane. Sul suo telefono sono stati trovati video di esecuzioni e manuali per armi ed esplosivi.

Si dice che lo abbia diffuso lui stesso e abbia incitato altri giovani al terrorismo. Il suo piano d’attacco sarebbe stato semplicissimo: dare fuoco alla riserva naturale collinare vicino a Ponteranica che si estendeva fino al confine settentrionale di Bergamo.

Il suo avvocato dice che quei sospetti sono infondati. Ma martedì il tribunale per i minorenni di Brescia ha acconsentito a trattenerlo in custodia cautelare. Ora è in carcere a Milano ed è stato ufficialmente accusato di appartenenza a gruppo terroristico e istigazione a delinquere.

Per quanto ne sappiamo, in Europa non è stato dimostrato che i terroristi abbiano appiccato gli incendi. Ma le richieste sono arrivate dagli insediamenti curdi quando alcuni anni fa sono scoppiati gravi incendi boschivi in ​​Israele e in Turchia.