Uno studio francese nel mondo reale riporta che mogamolizumab fornisce una sopravvivenza libera da progressione di 22 mesi nei pazienti con linfoma cutaneo a cellule T refrattario (CTCL) che hanno ricevuto almeno una terapia sistemica.
Mogamolizumab è un anticorpo monoclonale che prende di mira il chemocettore 4 (CCR4) presente sulla superficie delle cellule tumorali nella micosi fungoide avanzata e/o nella sindrome di Sézary. Poiché sono state fatte poche ricerche sulla sua efficacia e sui potenziali effetti collaterali in un contesto reale, questo studio si è concentrato sull’efficacia del farmaco sulla base della sopravvivenza libera da progressione. Le misure di esito secondarie erano la tollerabilità e il tempo stimato per gli effetti collaterali.
Non vi è alcun pregiudizio di selezione
Tra ottobre 2018 e 1 settembre 2021, i ricercatori hanno raccolto dati da 6 ospedali universitari francesi su 21 pazienti con CTCL refrattario avanzato. I ricercatori hanno seguito i pazienti fino a quando non hanno interrotto l’assunzione del farmaco a causa di ricaduta o tossicità, o fino all’endpoint del 1 settembre 2021. Il tempo di follow-up mediano è stato di 11,6 mesi.
Sopravvivi al progresso libero
Dei 21 pazienti, 4 hanno ottenuto una risposta completa e 8 hanno ottenuto una risposta parziale. Inoltre, 1 paziente è rimasto stabile, 3 pazienti sono progrediti e 5 sono morti, tra gli altri, per infezioni gravi, arresto cardiaco e crisi viscerali. Le analisi statistiche hanno stimato la sopravvivenza libera da progressione a 22 mesi.
Profilo di sicurezza accettabile
Inoltre, 20 pazienti hanno mostrato effetti collaterali. In 10 di loro questi erano gravi (terza e quarta elementare). Il tempo mediano dall’inizio del trattamento con mogamulizumab alla comparsa della prima reazione avversa è stato di 21 giorni. I ricercatori definiscono accettabile il profilo di sicurezza: è in linea con precedenti studi clinici. Inoltre, questo è il primo studio sugli eventi avversi in un contesto reale, poiché non esistevano criteri di esclusione per la comorbidità.
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