Un tribunale speciale colombiano ha annunciato martedì che almeno 18.667 bambini in Colombia sono stati costretti ad unirsi alle Forze armate rivoluzionarie della Colombia (FARC) ora smobilitate per un periodo di 20 anni. Si tratta di molti più bambini di quanto dichiarato in precedenza dal governo.
Secondo il PEC, gli abusi ei maltrattamenti subiti da molti bambini dovrebbero essere classificati come crimini di guerra.
L’indagine JEP, nota in Colombia come “Caso 07”, si concentra sul reclutamento e dispiegamento di minori da parte dell’ex gruppo ribelle tra il 1996 e il 2016. L’indagine è ancora in corso. Tra gli altri, 26 ex membri delle FARC saranno chiamati a testimoniare. Con l’avanzare delle indagini, il PEC esaminerà anche aggressioni sessuali, sparizioni forzate, omicidi, torture e trattamenti brutali.
Altrove in Colombia, i minori sono ancora utilizzati da altri gruppi armati illegali, che li usano come combattenti, scudi umani e schiavi del sesso, secondo il governo.
I numeri pubblicati da JEP sono molto più alti di quelli precedentemente pubblicati dal governo. Si stima che tra il 1985 e il 2020 siano stati reclutati più di 7.400 minori. Secondo gli ex leader delle FARC, che hanno fondato il partito politico dei Comuni nel 2017, il reclutamento di minorenni non era una politica comune. Si dice che molti minori si siano uniti volontariamente ai ribelli.
Il Partito AK è stato istituito nell’ambito di un accordo di pace del 2016 per perseguire ex ribelli e leader militari delle FARC per presunti crimini di guerra, con l’obiettivo di favorire la riconciliazione tra la popolazione colombiana. Ad esempio, un tribunale speciale può imporre sanzioni più leggere di quelle imposte dall’ordinamento giuridico ordinario.
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