Questa settimana un passeggero della nave da crociera più grande del mondo è caduto a bordo. Sabato è stato annunciato che il caso riguardava uno studente universitario di 19 anni dello stato di Washington che era in vacanza con i suoi amici.
Sigmund Robich, conosciuto dai suoi cari come “Boyboy”, si è imbarcato sulla “Wonder of the Seas” della Royal Caribbean per una crociera di sette giorni con amici di Port Canaveral, in Florida, domenica 27 agosto, quando sono salpati al largo della costa di Cuba. “È caduto in acqua”, ha detto sua sorella Savannah al quotidiano New York Post.
Non è chiaro come il ragazzo sia finito in acqua e per quanto tempo fosse rimasto in acqua prima che iniziassero le ricerche. “È un ragazzino timido e si è sempre comportato in modo disinvolto e disinvolto”, ha detto. La sorella scioccata ha scritto su Facebook: “È un figlio, un fratello maggiore e uno minore, cugino, zio, amico, compagno di stanza, compagno di classe, collega e vicino di casa”. “Non desidero altro che il ritorno a casa di mio fratello.”
Il ragazzo non è stato visto vivo da tre giorni. “I funzionari cubani ci hanno detto che stanno sospendendo le ricerche nell’oceano. Stanno solo monitorando la costa. Dubito fortemente che porranno fine completamente a queste ricerche”, ha detto Savannah.
La ricerca è stata interrotta
La famiglia Rubic ha ricevuto poche informazioni sulla scomparsa di Sigmund. La Royal Caribbean si rifiuta di dire esattamente quanto tempo ha impiegato l’equipaggio della nave per cercare il ragazzo. I resoconti dei blog mostrano che i soccorritori hanno perlustrato il mare con proiettori e scialuppe per circa tre ore prima che la nave continuasse il suo viaggio.
Savannah ha lanciato un appello emotivo a continuare a cercare suo fratello. “Abbiamo bisogno di risposte. Per favore, assicurati che possiamo portarlo a casa! Per favore, ha appena iniziato la vita.
La Royal Caribbean ha dichiarato in precedenza di aver collaborato con la Guardia costiera statunitense nella ricerca, ma i militari hanno confermato al quotidiano statunitense che le operazioni di ricerca e salvataggio erano responsabilità di Cuba.
Aspetto. L’ufficiale salta sulla barca fantasma in fuga a 41 miglia all’ora
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