venerdì, Novembre 22, 2024

Un agente del Mossad annegato in una “barca spia” sepolta in Israele: “Porta con sé molti segreti” | Notizia

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In Israele, un ex agente di sicurezza della polizia segreta del Mossad, annegato dopo un incidente con una “barca spia” sul Lago Maggiore in Italia, dice addio. “Porta molti segreti con sé nella tomba”, dice uno dei membri della sua famiglia. “Nessuno sapeva cosa stesse facendo.”

I media italiani hanno scritto che l’agente del Mossad annegato si chiamava Erez Shimoni (50), ma le autorità israeliane non vogliono confermare questo nome. “A causa del suo ruolo nell’organizzazione, è impossibile fornire informazioni su di lui”, ha detto il Mossad ai media israeliani.

L’uomo è stato ucciso domenica scorsa dopo che un barcone con a bordo una ventina di spie italiane e israeliane è affondato in fondo al Lago Maggiore a causa del maltempo. Morirono anche due spie italiane e una donna russa. Gli altri presenti, tutti agenti del Mossad e spie italiane, sono riusciti a nuotare per 150 metri fino alla riva del lago.

Droni iraniani

Da allora ci sono state speculazioni selvagge sulla missione dei circa venti agenti segreti. Ufficialmente, secondo le autorità italiane, erano insieme a una festa di compleanno. “Non credo che questo resoconto sia vero”, ha detto giovedì ai media israeliani la scrittrice Mishka Ben-David, lei stessa ex agente del Mossad. Ma respinge la premessa che il dramma in cui la barca è affondata fosse intenzionale. Ciò è dimostrato anche dal tempo, che improvvisamente è diventato molto brutto.

“Non sono un turista in Italia”

Il deputato israeliano Ram Ben Barak, un ex membro del Mossad, sembra contraddire il racconto delle autorità italiane. Ha affermato che l’ex agente di sicurezza annegato “non era in Italia come turista”. “Non è stata una vacanza. Nemmeno un compito operativo, ma la sua permanenza è stata legata al lavoro.

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La “barca spia” affondata è stata sollevata in superficie. © ANP/EPA

E nel cimitero di Ashkelon si è tenuto ieri un saluto d’addio, sotto rigide misure di sicurezza. Secondo i media locali, molti partecipanti indossavano maschere e cappelli per nascondere i loro volti ai paparazzi o ad altri occhi indiscreti.

Nessuno sapeva cosa stesse facendo.

“Il Mossad ha perso un caro amico, un dipendente leale e professionale che ha dedicato la sua vita alla sicurezza dello Stato di Israele per decenni, anche dopo il suo pensionamento. “L’organizzazione piange la perdita e simpatizza con il dolore della famiglia”, ha dichiarato David Parnea, amministratore delegato del Mossad.

Il quotidiano Vesti ha parlato con un parente dell’agente segreto deceduto sul posto. “Porta molti segreti con sé nella tomba”, dice. “Nessuno sapeva cosa stesse facendo.”

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