Roma – Quest’anno sarà un’altra estate italiana disastrosa in termini di risorse idriche, ma non possiamo fare altro che osservare. A dicembre 2021, si è verificato solo il trenta percento del “solito” calo. Ciò significa che l’Italia è asciutta da sedici mesi, e sarebbe sciocco sperare in un miracolo prima che il gran caldo si plachi durante questi due mesi primaverili. Il tempo è ormai quasi estivo, non c’è neve sulle Alpi italiane e sulle Dolomiti, e quasi tutta l’acqua di disgelo è già stata assorbita e non ha nemmeno raggiunto il letto asciutto della vacca.
La rete idrica fortemente obsoleta perde come un filtro, il quaranta-cinquanta per cento dell’acqua potabile disponibile si perde prima che raggiunga i rubinetti, ovvero 150 litri al giorno per cittadino, di cui 59 milioni in Italia. Quell’acqua basterebbe a rifornire quotidianamente di acqua potabile 43 milioni di italiani.
Ma riparare la rete idrica è un compito lungo decenni e, sebbene il problema sia noto da decenni, un piano non è nemmeno iniziato. Lo stesso vale per la costruzione di bacini idrici per raccogliere l’acqua piovana, che sarebbe un’ottima idea, ma purtroppo: a differenza di Francia e Spagna, che trattengono una grande quantità di acqua piovana a fronte di una piccola percentuale elfica, non ci hanno mai pensato. d’Italia.
Siccome l’Italia non aveva tenuto conto della siccità da tempo annunciata, all’improvviso è stato come: e adesso? Razionerà nuovamente l’acqua potabile. Inoltre, non esiste ancora un piano per l’agricoltura idrografica, che preleva l’acqua dal suolo dai propri pozzi senza regolamentazione e spesso senza pagamento.
Mentre il disastro dichiarato della siccità si svolge sotto gli occhi di tutti, il “problema” di reperire correttamente il fondo europeo per la ripresa dalla crisi del coronavirus aumenta di giorno in giorno. L’attuale governo di destra di Giorgia Meloni non riesce a mettersi d’accordo sugli obiettivi dei duecento miliardi di euro che l’Italia riceverà dall’Europa nel 2021. Ci sarà una grande beneficenza: rinnovare la rete idrica, poi duecento miliardi ancora non bastano.
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