Anche una lieve infezione da corona a volte può essere fatale per il feto nelle donne in gravidanza, secondo i ricercatori dell’Erasmus MC University Medical Center di Rotterdam. Hanno dimostrato che le madri hanno contratto l’infezione da corona in tredici bambini morti nell’addome prima della nascita, conferma il ginecologo Sam Schönmakers dopo un rapporto di de Volkskrant.
Fonte: belga
Gli Schoenmakers dicono che l’infezione ha distrutto la placenta delle madri. Il feto è stato quindi esposto ad ossigeno e sostanze nutritive a rischio. “Pensiamo che abbia a che fare con la variante delta. Non l’abbiamo mai visto prima”, afferma il ginecologo. Aggiunge un consiglio per le donne incinte: “Fatti un vaccino. Se non prendi la corona, non otterrai nemmeno questo”. Non tutte le 13 madri che hanno perso i loro bambini sono state vaccinate.
Anche ostetrici e ginecologi danno questo consiglio, perché la vaccinazione riduce significativamente il rischio di sviluppare malattie gravi dal virus. L’associazione professionale NVOG, che rappresenta i ginecologi, ritiene che sia troppo presto per fare una dichiarazione sull’entità dei rischi per la malattia rara segnalati dai ricercatori di Rotterdam. “Per questo sono necessarie ricerche più approfondite”.
Le probabilità sono due volte più grandi
Il CDC ha recentemente pubblicato dati sul rischio che un bambino muoia se la madre è infetta. Secondo il CDC, questa possibilità è quasi raddoppiata. Le madri americane che non sono state infettate dal virus hanno un rischio dello 0,64% che i loro figli muoiano. Dopo aver contratto una corona, questo rischio sale all’1,26%. In particolare per la variante delta, il CDC ha visto maggiori rischi: tra luglio e settembre, quando la variante era prevalente negli Stati Uniti, il numero di nati morti è salito al 2,7 percento.
Schoenmakers sta ancora lavorando a una pubblicazione su una rivista scientifica. Vuole anche fare più ricerche, anche raccogliendo dati in patria e all’estero. I tredici bambini deceduti provenivano dalle zone intorno a Rotterdam, Utrecht e Leida.
L’effetto devastante che l’areola può avere sulla placenta deve essere determinato dopo, dice il ginecologo. “Purtroppo, non possiamo determinare le condizioni della placenta durante la gravidanza”.