Non ci sono ancora ragioni per aumentare il livello di minaccia, ma il ministro della Giustizia Vincent van Quickenborn (Open Vld) ha dichiarato a VTM News che una persona è stata arrestata nel nostro paese dopo l’escalation del conflitto in Israele. Questa persona aveva minacciato la comunità ebraica tramite i social media. Il liberale ha anche parlato della cooperazione con gli Stati Uniti per sviluppare un piano per evacuare i belgi da Gaza.
Giulietta Dors
Ultimo aggiornamento:
18:14
In Francia è stato attivato il massimo livello di allerta terroristica dopo l’attacco con coltello ad Arras in cui un insegnante è stato ucciso da un estremista. Il ministro degli Interni francese sostiene che l’incidente è legato al conflitto in Medio Oriente. In Belgio, il livello di minaccia rimane finora invariato al livello 2, indicando un basso rischio di attacchi terroristici. La comunità ebraica è da tempo alle prese con il livello di minaccia 3 a causa di problemi precedenti. Ma il ministro Van Quickenborn conferma che “al momento non vi sono indicazioni di violenza estremista”. Questa posizione è supportata dall’analisi delle minacce condotta dall’OCAD.
Evacuazione a Gaza
L’evacuazione dei civili belgi a Gaza rimane un compito complesso. Il nostro Paese lavorerà con gli Stati Uniti per trovare una soluzione attraverso Rafah, a sud della Striscia di Gaza, per riportare queste persone in patria. “Ma questo è molto difficile in questo momento”, ha detto il ministro. I valichi di frontiera tra Gaza e Israele sono ermeticamente chiusi, così come lo è stato anche il posto di frontiera con l’Egitto. Questi fattori complicano gli sforzi di evacuazione. Tuttavia, insiste: “Stiamo facendo tutto il possibile per evacuare queste persone il più rapidamente possibile”.
Van Quickenborn condivide il suo punto di vista secondo cui il Belgio non dovrebbe prepararsi attivamente per un grande afflusso di rifugiati non belgi dalla regione. Poiché Gaza è chiusa sia a Israele che all’Egitto, non si aspetta un grande afflusso di rifugiati. “Se ciò accade, ci sono dei limiti a ciò che possiamo fare. Queste persone devono essere prese in carico nella loro stessa regione. Ci sono abbastanza paesi ricchi in Medio Oriente e spetta a loro fare la loro parte”.
Prezzi del petrolio
Il conflitto in Medio Oriente richiede un’attenzione continua, compresi i potenziali impatti sui prezzi del petrolio. Il Ministro conferma che al momento non vi sono indicazioni che il conflitto incida sui prezzi globali. Ha aggiunto: “Se la violenza si diffonderà ad altri paesi, e ci sarà un impatto sui prezzi del petrolio, faremo quello che dobbiamo fare. Proprio come abbiamo fatto durante la crisi energetica”.
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