Dopo 16 anni e 7 mesi come manager del settore giovanile, Jan Kindermans ha avuto il suo preavviso.
Come uno dei pochi, era sopravvissuto alle riforme “nouveau” dell’Anderlecht sotto Mark Cook, ma – innumerevoli riforme dopo – doveva ancora crederci.
Il pesante contratto dei Kinderman, tra l’altro, sarebbe alla base della partenza. L’Anderlecht vive ancora in acque agitate dal punto di vista finanziario, poiché ha segnalato a Hendrik van Krombrueg, uno dei migliori guadagni, che deve andarsene.
Kindermans è un’icona dell’Anderlecht, Pur sang. Se i tecnici di laboratorio confrontano il DNA del club e quello di Kindermans, si vedrà una corrispondenza perfetta anche al microscopio.
Kindermans ha assicurato che la formazione dell’Anderlecht sia cresciuta fino a diventare la migliore al mondo per più di un decennio. L’Anderlecht ha stilato un’intera lista di talenti sotto la sua guida.
Esempi come Vincent Kompany, Romelu Lukaku e Youri Tielemans hanno sempre visitato l’ufficio di Kindermans in gioventù.
Il suo motto era questo: un giovane calciatore ha più possibilità di successo se si laurea, ha genitori fighi e firma il suo primo contratto senza agente.
Una formula di successo che ha funzionato anche per Dendoncker, Faes, Bornauw, Doku, Saelemaekers, Sambi Lokonga, Lukebakio e Praet, tra gli altri. Non per niente il motto dell’Anderlecht è “Nei giovani ci fidiamo”.
L’Anderlecht potrà vivere per un po’ nell’azienda Kindermans. Con Verschaeren, Amuzu, Debast, Kana e Delcroix, ha già forti valori giovanili in rosa e ci sono ancora giocatori promettenti come Duranville, Stroykens, El Hadj e Stassin in cantiere.
È probabile che Kindermans continuerà a operare a Neerpede dopo la sua cessazione. Un’ulteriore cooperazione sarebbe possibile a condizioni diverse.