Un mese fa il mondo dell'atletica tedesca è rimasto scioccato dal risultato positivo del test antidoping di Sarah Benfares. “Ha preso EPO e testosterone durante il trattamento del cancro”, è stato subito detto. Ma ora che anche sua sorella minore Sophia è stata esposta agli steroidi, tra cui EPO e testosterone, la cosa sembra improvvisamente meno credibile.
Sarah e Sofia Ben Fares non sono piccoli gamberetti. Sarah, 22 anni, è specializzata nelle gare di 5 e 10 km. Ha gareggiato sia ai Campionati Europei di Monaco che ai Campionati del Mondo a Eugene.
Sua sorella Sofia è ancora agli inizi della sua carriera a 19 anni, nonostante abbia vinto una medaglia di bronzo ai Campionati Europei Under 20 nei 3.000 metri ad agosto.
Ma ora entrambi gli atleti sono caduti dal loro piedistallo in breve tempo. Alla fine di gennaio è arrivata la notizia della positività al test di Sarah Ben Fares: nella lista c'erano EPO e testosterone.
Suo padre si affrettò a spiegare questa scoperta. Sarah ha un cancro alle ossa ed è in cura con EPO. A causa dell’urgente necessità medica di cure, non è stata presa in considerazione alcuna procedura medica straordinaria.
Sarah ha aggiunto su Instagram alcune foto che spiegherebbero questa ipotesi. “La mia vita è così da un anno. Sono stanca di dover giustificare il mio trattamento alle autorità.”
Non tutti erano ugualmente convinti di questa affermazione, ma ora lo sono ancora meno dopo che anche la sorella minore Sofia Penfares è risultata positiva all'EPO e al testosterone.
Da allora in Germania sono emerse sempre più storie di un padre tirannico che vuole spingere le sue tre figlie – per ora Selma, 24 anni, fuori dai giochi – verso l'alto ad ogni costo. E per questo pagano un prezzo altissimo.